Nel percorso esistenziale della vita ogni essere umano, anche colui che è avvolto nell'ateismo più assoluto, prima o poi dovrà scontrarsi con la propria moralità intellettuale... Alchimista Metafisico
Siamo spettatori universali: il dissolvimento delle democrazie in oligarchie mediatiche è all'opera non solo in Italia ma in tutto il mondo. H.G. Gadamer

giovedì 26 dicembre 2013

Letta: "Basta con la politica dell'urlo Serve rispetto dell'avversario"



"Basta con la politica dell'aggressione verbale, con la politica dell'urlo''.
 Enrico Letta chiede che si torni alla "politica del dialogo e del rispetto per l'avversario".
Il premier, evidentemente, si riferisce, pur senza mai nominarlo, a Beppe Grillo e ai suoi attacchi a Giorgio Napolitano e più in generale agli avversari politici.
Il presidente del Consiglio parla da Camaiore, in provincia di Lucca.

Intanto l’Europa ha chiesto all’Italia trasparenza e sanzioni più dure per il finanziamento illecito della politica. Il decreto del governo risponde solo a metà.
Cos’altro manca alla legge 96 del 2012 e all’ultimo decreto legge?
Strasburgo aveva chiesto un argine più forte contro le lobby.
 Aveva chiesto di introdurre sanzioni amministrative e penali più severe per il finanziamento illecito ai partiti.

Inoltre in materia d'obbligo di trasparenza per i redditi dei componenti del governo bisogna sapere che in Germania, invece, finiscono on line tutti i contributi superiori a 50mila euro.
Già con la legge 96 del 2012 entro metà luglio i partiti avrebbero dovuto pubblicare sul proprio sito e su quelli di Camera e Senato, in formato open data, gli statuti, i rendiconti di esercizio e la relazione della società di revisione esterna.
Di queste informazioni, però, non v’è alcuna traccia sui portali del Parlamento...
Di nuovo, la legge voluta da Letta introduce l’obbligo di pubblicazione online anche dei bilanci di associazioni e fondazioni che dipendono direttamente dalla politica, nonché delle donazioni ai partiti di importo superiore ai 5mila euro e della situazione patrimoniale di ministri, sottosegretari, deputati, senatori e parlamentari europei eletti in Italia.

L’obbligo di trasparenza per i redditi dei componenti del governo è in vigore già dalla scorsa legislatura, ma le informazioni spesso sono disordinate, redatte in formati di difficile fruizione da parte degli utenti.
Per i parlamentari era facoltativa la pubblicazione on line di redditi, patrimonio e spese per la campagna elettorale: solo il 15%, diede il consenso alla divulgazione on line.
Fonti  SITO SITO

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