Nel percorso esistenziale della vita ogni essere umano, anche colui che è avvolto nell'ateismo più assoluto, prima o poi dovrà scontrarsi con la propria moralità intellettuale... Alchimista Metafisico
Siamo spettatori universali: il dissolvimento delle democrazie in oligarchie mediatiche è all'opera non solo in Italia ma in tutto il mondo. H.G. Gadamer

lunedì 23 dicembre 2013


Lo stanno santificando
La stampa celebra quotidianamente l’avvento del nuovo messia


 
Il sistema, messo sotto pressione dall’ascesa dei Cinque Stelle, ha lavorato duramente alla sintesi di un vaccino e ora crede di aver trovato l’antidoto: un piccolo ometto della vecchia politica riverniciato a nuovo per sembrare tale e attirare, come lo scintillio della volgare bigiotteria attira i merli, quella parte di protesta che ha caratterizzato il voto delle scorse elezioni politiche. Grillo fa il tour in camper? Renzi fa il tour camper. Grillo vuole l’abolizione dei rimborsi elettorali? Renzi vuole l’abolizione dei rimborsi elettorali. Grillo vuole abolire le province? Renzi vuole abolire le province e anzi lo sfida a farlo (lui che è stato presidente di Provincia, mentre Grillo alla Provincia non ha mai candidato nessuno). E tali banalità da fotocopiatrice inceppata vengono riprese da blasonatissimi editorialisti come se fossero un distillato delle migliori pratiche di pensiero politico dal Machiavelli in poi. La stampa celebra quotidianamente l’avvento del nuovo messia. A Washington hanno Obama, a Londra Cameron, a Berlino la Merkel e noi abbiamo Renzi, un prestanome amico della grande finanza che ha cominciato a frequentare Cologno Monzese sin dai tempi in cui partecipava alla Ruota della Fortuna (con Mike Bongiorno) e non ha mai smesso, arrivando perfino a farsi ricevere ad Arcore (per aiutarlo a pianificare la exit strategy in vista delle future condanne?) e ad accettare la collaborazione di uno dei manager di punta della Fininvest, quel Giorgio Gori che era direttore delle reti di Berlusconi ai tempi della discesa in campo di Forza Italia.
Come sia possibile che un signore che ha preso meno di due milioni di voti, nella migliore delle ipotesi solo tra i suoi stessi tesserati, abbia uno spazio abnorme sui media rispetto a quello esiguo dedicato a chi di voti ne ha presi 9 milioni, di cui almeno 8 in più rispetto ai suoi “tesserati” (gli attivisti certificati), resta uno di quei gaudiosi misteri della fede cui la patria del berlusconismo ci ha abituati fino quasi a farlo sembrare normale.
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