E L’ITALIA ESEGUE GLI ORDINI
Per
l’Europa dei banchieri, dei politicanti prezzolati e dei burocrati, la nuova
regola - verniciata con un sedicente ideale - da imporre a tutti i popoli del
vecchio continente è inquietante: è lecito il sesso tra adulti e bambini. Non ci
credete? Allora provate a leggere nell’idioma che preferite la
Raccomandazione CM/Rec (2010) 5 del Comitato dei Ministri del Consiglio
d’Europa. All’articolo 18 c’è scritto testualmente :
«Gli
Stati membri dovrebbero assicurare l’abrogazione di qualsiasi legislazione
discriminatoria ai sensi della quale sia considerato reato penale il rapporto
sessuale tra adulti consenzienti dello stesso sesso, ivi comprese le
disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli
atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra eterosessuali; dovrebbero
inoltre adottare misure appropriate al fine di abrogare, emendare o applicare in
modo compatibile con il principio di non discriminazione qualsiasi disposizione
di diritto penale che possa, nella sua formulazione, dare luogo a
un’applicazione discriminatoria».
Detto
e fatto. L’Italia ha aderito prima di tutti. Infatti, l’Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), istituito all’interno del Dipartimento per
le Pari Opportunità, ha pubblicato le linee guida di una Strategia Nazionale
LGBT per l’applicazione dei princìpi contenuti nella suddetta Raccomandazione.
Protagonista indiscussa dell’operazione, il ministro del Lavoro con deleghe per
le Pari opportunità Elsa Fornero che ha disposto due Direttive (2012 e
2013).
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